giovedì 12 febbraio 2009

Medioevo Mediatico

Non sono superstizioso, ma sono convinto che il testamento biologico porti una sfiga pazzesca. Mi immagino già la scena, non si fa in tempo a fare il testamento biologico che un attimo dopo (o prima se si è veramente sfigati) ZAG e ci si ritrova per cinquant’anni su un letto ridotti a vegetare e con qualche millennio in più di purgatorio da scontare. Per questa ragione non farei questo testamento se me ne fosse data l’opportunità. D’altronde siamo liberi di fare tutto ciò che piace al Vaticano, quindi perché mi dovrei porre questo problema? Tutto sommato la storia insegna che tutto ciò che piace a Dio, tipo ammazzare le streghe, incenerire gli scienziati, o semplicemente mandare all’altro mondo chi non la pensa come lui, la Chiesa Cattolica lo ha sempre fatto benissimo. Fossero riusciti a far schiodare quell’eretico di Lutero sarebbe andato tutto liscio, ma si sa in quell’occasione pare che Dio si sia girato dall’altra parte e quell’uomo ha combinato un casino. In ogni caso il problema adesso è risolto, se al Vaticano qualcosa non piace, una schiera di politici privi di idee e costretti a prenderne in prestito alcune da altri, ci obbliga a fare il nostro bene e a mettere in pratica gli insegnamenti di Dio, il quale odia a tal punto la morte che ci ha creato mortali. OK, mi direte che il Nostro Signore ha creato il paradiso, ma allora per quale misericordia non si poteva staccare la spina a Eluana o a Piergiorgio anticipando il loro viaggio verso questo luogo meraviglioso ed eliminando anni di sofferenza o di “esistenza sospesa”? se non fosse per il fatto che siamo governati dal popolo delle libertà mi sarebbe venuto il pallido sospetto che in questo paese in nome della vita sono proprio le nostre libertà fondamentali ad essere eliminate; proprio la nostra nazione che ha fatto la guerra per la liberazione dell’Afghanistan dai Talebani, un successone,si ritrova con una classe di politici bigotti, difensori della vita e pluridivorziati (ma che argomentazione facile e populista direbbe uno di loro).
Caro signor Englaro, ammiro molto come ha portato avanti la sua battaglia, mi permetto però di dissentire totalmente sui tempi. Non dissento sui diciassette anni di coma di sua figlia, ma su questi Tempi, sul medioevo mediatico che ci ha anestetizzato la coscienza e lascia problemi troppo grandi in mano a politici con una statura troppo piccola (in tutti i sensi) per affrontarli.

Con umana comprensione.

L'uomo è nato libero, e dappertutto è in catene.
Jean Jacques Rousseau - Il contratto sociale